Bozza delibera rifiuti zero Emilia Romagna


  

Proposta N° ___________ / Prot.

Data ______________________

Stemma del comune

Inviata ai capi gruppo Consiliari
il _______________  Prot.N° _______
                   L’impiegato responsabile
                  _____________________

Comune di  ….

PROVINCIA DI …

Deliberazione originale della Giunta Municipale e/o del Consiglio Comunale

                      

_______  del Reg.

Data  _____________


OGGETTO :


Adesione strategia internazionale “Rifiuti Zero 2020”

Parte riservata alla Ragioneria
Bilancio _______
ATTO n.________
Titolo     ______    Funzione  ______ 
Servizio  ______   Intervento  ______
Cap._________                  

NOTE



 




L’anno duemilaundici il giorno  _________________  del mese di___________  alle ore________ nella sala delle adunanze del Comune, si è riunita la Giunta Municipale con l’intervento dei signori:
                                                                           Pres.       Ass.
1)
Sindaco             


2)
V. Sindaco       


3)
Assessore


4)
Assessore          


5)
Assessore         


6)
Assessore         


7)
Assessore         


8)
Assessore         


9)
Assessore         


10)
Assessore        



Presiede il Sindaco ______e partecipa il Segretario Generale _______

Il Sindaco, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la riunione ed invita a deliberare sull’oggetto sopraindicato. Il Responsabile del procedimento di cui all’art. 5 della L.R. 10/91, propone la seguente deliberazione avente ad oggetto: Adesione strategia internazionale “Rifiuti Zero”

 

Il Responsabile del procedimento di cui all’art. 5 della L.R. 10/91, propone la seguente deliberazione avente ad oggetto: Adesione strategia internazionale “Rifiuti Zero 2025”

 

CONSIDERATO che l'Unione Europea, al fine promuovere e sostenere modelli di produzione e consumo sostenibili e di dissociare la crescita dalla produzione di rifiuti, nei suoi numerosi atti ed in particolare col pacchetto di direttive sull'economia circolare ha proposto agli stati membri un quadro giuridico volto a controllare tutto il ciclo dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, ponendo l'accento sulla riduzione, il riuso e il riciclaggio, dettando la seguente scala di priorità nella gestione dei rifiuti:

 

·      prevenzione;

·      preparazione per il riutilizzo;

·      riciclaggio;

·      recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;

·      smaltimento;

 

e per quanto attiene la gestione delle risorse ha fissato come obiettivo strategico una gestione efficiente nell'impiego delle risorse, anche attraverso il recupero di materiali dai rifiuti da utilizzare come materie prime secondarie, ponendo obiettivi di riuso e riciclaggio e suoi criteri di calcolo;

 

VISTO il D. Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta "Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati" così come modificato dalla legge 116/2020 che recepisce le direttive europee sull'economia circolare ed in particolare la direttiva 851, che:

1 - all'art 179, oltre a recepire la scala di priorità nella gestione dei rifiuti, dispone che le pubbliche amministrazioni debbano perseguire in via prioritaria iniziative dirette a favorire, nell'ordine la riduzione e la prevenzione della produzione e della nocività dei rifiuti nonchè il recupero dei rifiuti mediante la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio od ogni altra operazione di recupero di materia con priorità rispetto all'uso dei rifiuti come fonte di energia;

2 - all'art. 180 stabilisce che, al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione della produzione dei rifiuti, vanno programmate azioni per:

a)  promuovere e sostenere modelli di produzione e consumo sostenibili;

b)  incoraggiare la progettazione, la fabbricazione e l'uso di prodotti efficienti sotto il profilo delle risorse, durevoli, con assenza di obsolescenza programmata, scomponibili, riparabili, riutilizzabili e aggiornabili nonche' l'utilizzo di materiali ottenuti dai rifiuti nella loro produzione;

c)   incoraggiare il riutilizzo di prodotti e la creazione di sistemi che promuovono attivita' di riparazione e di riutilizzo,

d)  incoraggiare, la disponibilita' di pezzi di ricambio, i manuali di istruzioni e di manutenzione, le informazioni tecniche o altri strumenti, attrezzature o software che consentano la riparazione e il riutilizzo dei prodotti senza comprometterne la qualita' e la sicurezza;

e)  ridurre la produzione di rifiuti nei processi produttivi

f)   ridurre la produzione di rifiuti alimentari nell'intera filiera e incoraggiano la donazione di alimenti;

g)  promuovere la riduzione del contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti, onde evitare che tali materie diventino rifiuti

h)  ridurre la produzione di rifiuti, in particolare dei rifiuti che non sono adatti alla preparazione per il riutilizzo o al riciclaggio;

i)   identificare i prodotti che sono le principali fonti della dispersione di rifiuti, in particolare negli ambienti terrestri e acquatici, e adottano le misure adeguate per prevenire e ridurre la dispersione di rifiuti da tali prodotti;

j)    mirano a porre fine alla dispersione di rifiuti in ambiente acquatico

k)  sviluppare e supportare campagne di informazione per sensibilizzare alla riduzione della produzione dei rifiuti e alla prevenzione della loro dispersione.

3 – all'art. 181 dispone che i Comuni:

a)  adottino modalita' autorizzative semplificate nonche' le misure necessarie, comprese quelle relative alla realizzazione della raccolta differenziata, per promuovere la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti, il riciclaggio o altre operazioni di recupero, in particolare incoraggiando lo sviluppo di reti di operatori per facilitare le operazioni di preparazione per il riutilizzo e riparazione

b)    che possono individuare appositi spazi, presso i centri di raccolta di cui all'articolo 183, comma 1, lettera mm), per l'esposizione temporanea, finalizzata allo scambio tra privati, di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo. Nei centri di raccolta possono altresi' essere individuate apposite aree adibite al deposito preliminare alla raccolta dei rifiuti destinati alla preparazione per il riutilizzo e alla raccolta di beni riutilizzabili. Nei centri di raccolta possono anche essere individuati spazi dedicati alla prevenzione della produzione di rifiuti, con l'obiettivo di consentire la raccolta di beni da destinare al riutilizzo, nel quadro di operazioni di intercettazione e schemi di filiera degli operatori professionali dell'usato autorizzati dagli enti locali e dalle aziende di igiene urbana.

4 – all'art. 198 viene data ai comuni la responsabilità di stabilire le modalità di gestione dei rifiuti con particolare riferimento alla fasi di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento.

 

VISTA la legge regionale 16/2015 “DISPOSIZIONI A SOSTEGNO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, DELLA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI, DEL RIUSO DEI BENI A FINE VITA, DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 19 AGOSTO 1996 N. 31 (DISCIPLINA DEL TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN DISCARICA DEI RIFIUTI SOLIDI)” che:

 

1.  Pone come criterio principale di giudizio di efficienza nella gestione dei rifiuti la minimizzazione dei rifiuti non inviati a riciclaggio;

2.  Indica come obiettivo principale per il 2020 la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio sotto i 150 kg procapite oltre al indicare come altri obiettivi la riduzione procapite di rifiuti del 20-25%, la raccolta differenziata al 73% e il riciclaggio al 70%;

3.  introduce la tariffazione puntuale da applicarsi in tutti i comuni entro il 2020:

4.  promuove i progetti di riduzione dei rifiuti, i centri comunali del riuso, la raccolta porta a porta, l’impiantistica funzionale al riuso e riciclaggio sia delle frazioni differenziate che del rifiuto residuale, la ricerca sul rifiuto residuo ai fini della riprogettazione dei prodotti;

5.  introduce un meccanismo economico automatico di premiazione dei comuni che minimizzano i rifiuti non inviati a riciclaggio.

 

VISTO il Patto per il lavoro e per il clima, sottoscritto da Regione ER e diverse realtà sociali ed economiche dalla regione, fra cui i Comuni Rifiuti Zero, in cui si viene precisato quale obiettivo minimo da perseguire quello della riduzione dei rifiuti non riciclati, che comprendono anche tutti gli scarti delle raccolte differenziate abbassandone il livello a 110 kg per il 2030.

 

ATTESA la necessità di salvaguardare gli interessi pubblici connessi all'ambiente attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti destinati allo smaltimento in discarica o incenerimento anche se con recupero energetico e, per converso, un incremento della raccolta differenziata ed in particolare del riciclaggio dei rifiuti urbani ed assimilati ai fini del rispetto e del superamento degli obiettivi fissati dall'art. 181 del succitato D.Lgs. n.152/06;

 

CONSIDERATE le attuali alte rese percentuali di raccolta differenziata e riciclaggio raggiunte in molti comuni d'Italia e della regione dove è in corso di svolgimento il sistema di raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati in modalità porta a porta; sistema che garantisce i migliori risultati sia in termini quantitativi che qualitativi;

 

CONSIDERATA pertanto la necessità di massimizzare i recuperi di materiali e di minimizzare gli smaltimenti puntando su sistemi di raccolta porta a porta, e su una filiera impiantistica tesa sia a valorizzare le frazioni merceologiche intercettate, sia a recuperare materia dal rifiuto residuo;

 

PRESO ATTO che a livello internazionale molte città hanno assunto il percorso verso Rifiuti Zero attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l'incremento dei rifiuti e lo smaltimento in discarica e volti a favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata, anche la responsabilità estesa dei produttori con la quale coinvolgere fattivamente il mondo produttivo nell'assunzione di produzioni sempre più pulite ed in grado di incorporare i costi ambientali delle merci prodotte;

 

CONSIDERATA la presenza attiva a livello nazionale e internazionale di Enti ed Associazioni che operano in tale ambito, fra cui Zero Waste Italy e Zero Waste Europe e il Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori (Lu);

 

RICHIAMATA la Carta di Napoli, adottata dai partecipanti al quinto Convegno Internazionale sulla Strategia Rifiuti Zero svoltosi a Napoli nel febbraio 2009, in cui si delineano i principi per il conseguimento dell’obiettivo Rifiuti Zero;

 

CONSIDERATE le linee guida della strategia Rifiuti Zero che sono efficacemente sintetizzate nei “Dieci passi verso Rifiuti Zero” di Zero Waste Italy:

 

1.   Separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non e’ un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.

2.   Raccolta differenziata porta a porta: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di raccolta differenziata in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro è previsto secondo un calendario settimanale prestabilito.

3.   Compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.

4.   Riciclo: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.

5.   Iniziative di riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.

6.   Riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale.

7.   Incentivi economici: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli.

8.   Recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla raccolta differenziata, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.

9.   Centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle della raccolta differenziata, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.

10.   Azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dell’azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.

 

CONSIDERATO che la strategia Rifiuti Zero si allinea con gli obiettivi che questa Amministrazione intende perseguire.

 

CONSIDERATO che alla data della presente delibera questa Amministrazione ha attuato i seguenti progetti:

 

a)……..

b)…….

……………….

 

E ha ottenuto i seguenti risultati:

  1. minimizzazione dei rifiuti non riciclati con kg/abitante anno pari a …..
  2. riduzione della produzione di rifiuti rispetto al 2011 pari a Kg …..
  3. % di raccolta differenziata pari al ………..
  4. ………………………………….

(Ovvero: Considerato che alla data della presente delibera il Comune presenta la seguente situazione nella gestione dei rifiuti:

 

1.     Kg abitante non inviati a riciclaggio …….

2.     Kg abitante produzione rifiuti …………

3.     % RD ………

4.     Presenza di 1 centro di raccolta

5.     ………………….. )

 

(qui sopra va inserito ciò che il Comune ha fatto finora verso una strategia rifiuti zero in rapporto ai 10 passi sopra indicati. Sostanzialmente si fotografa la situazione di fatto, il punto di partenza)

 

CONSIDERATO che a livello nazionale e internazionale (fra cui S. Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkley, Canberra, la regione sud occidentale dell'Australia, in Nuova Zelanda, in Nuova Scozia e Columbia Britannica, la città di Buenos Aires e molte altre realtà) molte città hanno assunto il percorso verso Rifiuti Zero attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l'incremento dei rifiuti, lo smaltimento in discarica ed inceneritori e volti a favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata, anche la "responsabilità estesa dei produttori" con la quale coinvolgere fattivamente il "mondo produttivo" nell'assunzione di produzioni sempre più pulite ed in grado di "incorporare" i costi ambientali delle merci prodotte;

 

CONSIDERATO che a livello italiano oltre 300 comuni hanno già deliberato l’adesione alla Strategia Rifiuti Zero entrando così a far parte dell’Associazione Italiana Comuni Rifiuti Zero facente parte di Zero Waste Italy, fra cui alcuni comuni dell'Emilia Romagna costituitisi in Comuni Rifiuti Zero ER all'interno della Rete Rifiuti Zero ER;

 

CONSIDERATO che un'attenta politica di gestione dei rifiuti che punti alla loro prevenzione, al riuso, al massimo recupero di beni e materiali si pone in linea anche con gli obiettivi di azzeramento delle emissioni dei "gas serra" resa sempre necessaria e stringente da "accordi internazionali" che puntano ed obbligano i governi a "tagliare" le emissioni di C02 legate anche alla produzione dei beni di consumo a partire dagli imballaggi.

DELIBERA

(Qui sotto nei primi 10 punti vengono elencati gli obiettivi minimi. Qualora tali obiettivi siano già stati raggiunti in toto o in parte vanno indicati obiettivi più avanzati o progetti da realizzare. Alcuni degli obiettivi sono declinati in forma generica, per cui è utile che il Comune li declini in forma maggiormente specifica. I punti 11-12-13-14 sono invece relativi alle procedure post adesione.)

 

1.   Di intraprendere il percorso verso il traguardo dei "Rifiuti Zero" entro il 2030 stabilendo per il 2025 di ridurre i rifiuti non riciclati sotto i ….. Kg/procapite [NB: l'obiettivo comunque non può essere superiore a 100], di ridurre la produzione procapite di rifiuti ad un massimo di …… kg/procapite dagli attuali ….. kg, di superare le rese di raccolta differenziata dell'80% e di riciclaggio del 70%, per tendere a ……., di garantire elevati standard qualitativi delle raccolte differenziate.

2.   Di perseguire questi risultati attraverso l’applicazione di un sistema di raccolta porta a porta con tariffa puntuale.

3.   Di sviluppare le diverse iniziative di riduzione dei rifiuti a cominciare dal compostaggio domestico e collettivo.

4.   Di realizzare un centro comunale per la riparazione e il riuso dove beni durevoli e imballaggi possano essere re-immessi nei cicli di utilizzo ricorrendo eventualmente anche all'apporto di cooperative sociali e al mondo del volontariato, o di trasformare ed utilizzare il centro di raccolta ai fini del riuso.

5.   Di far sottoporre a cernita e selezione gli ingombranti, i RAEE lo spazzamento e le altre frazioni al fine del riutilizzo e del riciclaggio.

6.   Di collaborare alla definizione progettuale e di supportare a qualsiasi livello lo sviluppo di iniziative pubbliche o private che prevedano la realizzazione sul proprio territorio di impianti di compostaggio e di valorizzazione della frazione organica recuperata e trasformata in compost, di impianti di selezione e di riciclaggio delle varie frazioni secche, degli ingombranti e dei beni durevoli.

7.   Di sostenere gli impianti di trattamento a freddo dei rifiuti residui che prevedano innanzi tutto un ulteriore recupero di materia, l'eventuale sfruttamento senza combustione dell'energia ricavabile nei rifiuti (per es. digestione anaerobica), e l'eventuale produzione di materia prima seconda e comunque prevedano sempre lo studio e la minimizzazione del rifiuto residuo da smaltire in discariche temporanee;

8.   Di avviare, attraverso la presente adesione alla strategia internazionale Rifiuti Zero, un percorso che conduca anche ad una corretta gestione del territorio (controllo della cementificazione, recupero e riqualificazione strutture e aree dismesse, progettazione e programmazione partecipata del territorio, bioedilizia, ecc.), alla riduzione dell'impronta ecologica della macchina comunale (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, ecc.), alla mobilità sostenibile (car-sharing, pedibus, ecc.), a processi partecipativi e di convolgimento della cittadinanza verso la maggiore autonomia energetica da fonti rinnovabili e all'azzeramento delle emissioni di gas climalteranti, ed in generale alla incentivazione di nuovi stili di vita (autoproduzione, filiera corta, turismo ed ospitalità sostenibili, commercio equo e solidale, ecc.).

9.   Per quanto riguarda il conferimento della frazione residua dei rifiuti, di intraprendere ogni utile iniziativa per minimizzarne i flussi di rifiuti, favorendo, anche in ambito di programmazione d'ambito e/o provinciale la realizzazione di impianti "a freddo" in grado di recuperare ancora materiali contenuti nei residui ed in grado di orientare costanti iniziative di riduzione volte a "sostituire" oggetti e beni non riciclabili o compostabili in particolare attivare le procedure di richiesta Compostiere uso domestico presso l'ATO di appartenenza.

10.   Di attivare ogni utile iniziativa nei confronti degli Enti Competenti affinché i rifiuti residui prodotti sul territorio comunale non vengano avviati ad incenerimento, la cui logica contrasta nettamente e senza compromessi con l'obiettivo Rifiuti Zero e le cui emissioni di gas climalteranti superano largamente quelle del mix energetico nazionale per kwh netta prodotta contribuendo ad aggravare l'effetto serra.

11.   Ipotesi A [La costituzione dell'osservatorio è preferibile, eventualmente può essere specificato che tale osservatorio può essere allargato ad altri comuni dell'Unione che abbiano aderito alla sterategia rifiuti zero per formare un unico osservatorio dell'Unione.]

D’istituire entro 60 giorni l'Osservatorio Comunale verso Rifiuti Zero che abbia il compito di monitorare in continuo il percorso verso Rifiuti Zero indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell'evolversi del quadro nazionale ed internazionale.

Tale Osservatorio Comunale ha la seguente composizione:

N. …. rappresentante del comune

N. 1 rappresentante della ditta che espleta il servizio di raccolta rifiuti (specificare i nomi)

N. ….. (il numero deve essere superiore alla sommatoria degli altri membri) rappresentanti di associazioni indipendenti che si impegnano per l’attuazione delle buone pratiche in materia di rifiuti tra cui scegliere il presidente dell’osservatorio.

 

L'Osservatorio Comunale avrà anche il compito di predisporre ed inviare entro il mese di giugno di ogni anno una relazione delle iniziative intraprese e dei risultati ottenuti nell’anno precedente all’Osservatorio Regionale Rifiuti Zero, istituito dalla Rete Regionale Rifiuti Zero in accordo con Zero Waste Italy, per il monitoraggio del percorso verso Rifiuti Zero.

Ipotesi B

D’istituire con i comuni limitrofi che hanno adottato la strategia Rifiuti Zero un Osservatorio intercomunale verso Rifiuti Zero che abbia il compito di monitorare in continuo il percorso verso Rifiuti Zero indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell'evolversi del quadro nazionale ed internazionale.

Ipotesi C

Di sottoporre il percorso e i risultati alla verifica dell’Osservatorio Regionale Rifiuti Zero (solo nel caso in cui non risulti fattibile istituire un Osservatorio Comunale o intercomunale.)

12    Di farsi parte attiva nel coordinamento dei Comuni Rifiuti Zero dell’Emilia Romagna, collegato alla Rete Rifiuti Zero ER e all’Associazione Zero Waste Italy di cui fanno parte tutti i comuni italiani aderenti alla Strategia Rifiuti Zero, collaborando in particolare per l'elaborazione di una strategia regionale rifiuti zero da proporre alla Regione.

 

13   Di inviare la presente delibera all’Osservatorio Regionale Rifiuti Zero per l’istruttoria di verifica dell’adesione a livella regionale e al Comitato di Garanzia Nazionale di Zero Waste Italy per l'adesione nazionale.

 

14   Di essere disponibile a ospitare iniziative della Rete Rifiuti Zero e dei Comuni Rifiuti Zero ER.

 

15   Di attivare con la Rete Rifiuti Zero ER e coi Comuni Rifiuti Zero ER un rapporto di collaborazione a titolo gratuito per l'elaborazione della strategia comunale rifiuti zero da applicare nel comune.

 

 

16   Di dichiarare ai sensi e per gli effetti dell’art. 12 della L.R. 44/91, il presente atto immediatamente esecutivo.

Il Proponente
                                                                                             Responsabile di Procedimento


LA GIUNTA MUNICIPALE E/0 Il CONSIGLIO COMUNALE

Vista la superiore deliberazione avente per oggetto: Adesione strategia internazionale “Rifiuti Zero”

            Ritenuto di dover procedere alla sua approvazione;
            Visti i pareri resi ai sensi di legge;
            Visto (eventuali leggi di settore)
           
            Ad unanimità di voti espressi palesemente

D  E  L  I  B  E  R  A

1) Approvare la superiore proposta di deliberazione avente per oggetto: Adesione strategia internazionale “Rifiuti Zero”
Contestualmente
Ravvisata l’urgenza di provvedere;
Con voti unanimi espressi palesemente;
DELIBERA
dichiarare il presente atto immediatamente esecutivo.

Proposta di deliberazione della giunta comunale avente per oggetto:
Adesione strategia internazionale “Rifiuti Zero”
______________________________________________________________________________
Pareri ……

                                                          Il Dirigente di Settore
                                                                      __________________________
______________________________________________________________________________
Il sottoscritto Dirigente del Settore Servizi Finanziari.


Verificata la rispondenza della proposta di deliberazione in esame allo strumento finanziario;
Ai sensi …….. e successive modifiche ed integrazioni, esprime parere favorevole in ordine alla regolarità contabile della proposta di deliberazione di cui all'oggetto.

______________ lì                                                                           Il Dirigente di Settore

Visto: L’assessore al ramo

IL SINDACO






ASSESSORE ANZIANO


IL SEGRETARIO GENERALE








REFERTO DI PUBBLICAZIONE
Certifico io sottoscritto Segretario Generale su conforme dichiarazione del Responsabile Albo Pretorio, che

copia del presente verbale viene pubblicato il giorno ______________ all’Albo Pretorio ove rimarrà esposto

per 15 giorni consecutivi.

    Il Responsabile Albo Pretorio


IL SEGRETARIO GENERALE




_____________________________



Il sottoscritto Segretario Generale, visti gli atti d’ufficio
ATTESTA
·       CHE la presente deliberazione è divenuta esecutiva il _____________________________
   decorsi 10 giorni dalla data di inizio della pubblicazione (Art. ________

      Dichiarata  Immediatamente Esecutiva (Art._________
      
      ___________________________________________________________________________
 ______________________________________________________________________________.

Dal Municipio__________________

IL SEGRETARIO GENERALE









Proposta N° __________ / Prot.
Data ______________________


Stemma del Comune

Inviata ai capi gruppo Consiliari
il _______________
Prot.N° _______
 L’impiegato responsabile
_____________________



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