L'adesione del Comune alla "strategia Rifiuti Zero" non comporta alcuna quota societaria o costo, salvo il costo che il Comune deve affrontare per applicare le buone pratiche verso rifiuti zero che si impegna a portare avanti sul proprio territorio, costi che normalmente sono inclusi nel PEF, e su cui possono essere chiesti i finanziamenti previsti dalla Legge regionale n. 16/205 A SOSTEGNO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, DELLA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI, DEL RIUSO DEI BENI A FINE VITA, DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA.
L'istruttoria sull'adesione dei Comuni dell'Emilia Romagna viene svolta dall'Osservatorio Regionale Rifiuti Zero facente capo alla Rete Rifiuti Zero dell'Emilia Romagna; tale istruttoria viene poi inviata all'Osservatorio Nazionale Rifiuti Zero di Zero Waste Italy, per la definitiva ratifica e inserimento nell'elenco.
La Rete Rifiuti Zero dell'Emilia Romagna chiede ai Comuni che aderiscono di partecipare al Coordinamento dei Comuni Rifiuti Zero dell'Emilia Romagna, coordinamento informale che si autodetermina ma che fa parte ed agisce in stretta collaborazione con la Rete regionale Rifiuti Zero.
Tale coordinamento, che si avvale degli strumenti della Rete quali il Comitato Scientifico che ha il compito di diffondere e coordinare le buone pratiche verso rifiuti zero dei comuni, nonchè tutte le informazioni utili alla strategia Rifiuti Zero, supportando i comuni stessi.
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Comuni Italiani che hanno adottato la strategia Rifiuti Zero |
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