Richiesta
di pronunciamento sulla gestione rifiuti
Ai canditati sindaco
Alle forze politiche
Che si presentano alle elezioni
amministrative 2019
È ora di fare chiarezza e riportare il problema della gestione rifiuti
nell’unico contesto in cui è sensato dibatterne. Quotidianamente, infatti, si
aprono accese discussioni sulla raccolta differenziata e sullo smaltimento dei
rifiuti, discussioni che caratterizzano in particolar modo la nostra politica
locale: chi ne fa una questione di decoro urbano, chi vuole prendere decisioni
sulla base della sola convenienza economica, chi invece non vuole interferire
con la vita privata dei cittadini alterando comode abitudini, chi pensa
all’ennesimo complotto e si domanda a chi giova differenziare, chi fa
correlazioni con il consenso elettorale… ma c’è qualcuno che pone i rifiuti
come problema principalmente ambientale?
Affrontarlo come questione ambientale non è più un’opzione, ma un obbligo,
reso pressante dal fatto che il cambiamento climatico è una certezza ed ormai già
in corso, reso pressante dal fatto che stiamo consumando il 170% delle risorse
messe a disposizione dal pianeta trasformandole in rifiuti e questo è
insostenibile ormai anche nel breve termine. Scegliere un sistema di raccolta che privilegia la riduzione verso zero
dei rifiuti da smaltire in discarica o inceneritore e la diminuzione complessiva
del monte rifiuti consente di preservare le risorse naturali attingendo a
risorse rinnovabili derivate dai rifiuti e promuove un’economia circolare
abbandonando i processi lineari. Pertanto operare la giusta scelta del tipo
di raccolta dei rifiuti significa lasciare ancora qualche chance alle nuove
generazioni, curarsi della loro salute attraverso il rispetto per
gli equilibri dell’ambiente.
Analizzare il problema rifiuti dal punto di vista ambientale non significa
aderire a posizioni ideologiche preconcette, ma affrontare argomentazioni
scientifiche e aspetti oggettivi che non lasciano campo a interpretazioni
discrezionali. Vuol dire anche non trascurare le altre dimensioni del problema,
quella culturale, sociale, economica … che certamente esistono, ma alle quali
va dato un corretto peso e non vanno rese prioritarie rispetto alla nostra
salute e a quella del pianeta.
È ormai riconosciuto che organizzare la raccolta in modalità porta a porta è il primo passo da
compiere per ripristinare un ciclo spezzato, un passo necessario e
propedeutico, che va accompagnato poi da tutte le altre pratiche di riduzione
dei rifiuti e di recupero di materiali ancora utilizzabili (corretta
impiantistica).
In questi mesi però stiamo assistendo a una mistificazione della realtà, dove la banale apposizione di una calotta
su un normale cassonetto stradale sembra sufficiente a riabilitare un sistema
di raccolta, quello stradale, che ha già ampiamente dimostrato i suoi limiti.
Un semplice accorgimento tecnologico trasforma la raccolta stradale e, anzi, la
innalza a chiave di successo per raggiungere gli ambiziosi obbiettivi regionali.
Il successo del metodo di raccolta stradale con calotta, viene certificato
con indicatori parziali, senza fornire tutti i parametri necessari ad una
valutazione scientifica rigorosa: si parla solo di percentuale di
differenziazione, un concetto che ormai ha fatto il suo tempo, senza dare dati
esatti e ufficiali sulla qualità del materiale differenziato, senza confrontare
l’intensità dei pretrattamenti necessari per recuperare i materiali (e quindi i
costi collegati), senza comparare i quantitativi di indifferenziato residuo
pro-capite, la cui diminuzione deve essere il primo e vero obbiettivo di ogni
politica di gestione rifiuti. Perchè l’indifferenziato e gli scarti delle
frazioni raccolte sono gli unici rifiuti non recuperabili, che non producono
materiale nuovamente trasformabile in materia prima, l’unico rifiuto che si può
solo bruciare o interrare.
I dati consolidati dal tempo e dalla statistica,
non quelli istantanei usati per propaganda, dimostrano inequivocabilmente che i
migliori Comuni della Regione che non solo hanno già raggiunto, ma anche abbondantemente
superato i risultati richiesti dalla LR16/2015 di riduzione dei rifiuti da
smaltire sono i Comuni con il sistema basato sulla raccolta porta a porta
integrale con tariffa puntuale. L'intero bacino di Carpi è ormai sotto i 60 Kg
procapite di rifiuto indifferenziato da smaltire rispetto ai circa 120 dei
comuni a calotta con tariffa puntuale. Alcuni comuni porta a porta sono quinti
perfino sotto i 25 kg di indifferenziato procapite all'anno. A questi occorre
aggiungere anche gli scarti delle frazioni differenziate che, sulla base dei
dati regionali sono mediamente circa 65 kg. Ma questo 65 è la media fra un
porta a porta più pulito con quantitativi di scarto molto più bassi e una
raccolta stradale con scarti molto superiori. Risultato: nella calotta lo spreco di risorse da bruciare o interrare si
moltiplica.
Alea, la nuova società pubblica Forlivese, dopo i
prevedibili e inevitabili mesi di caos nel momento della trasformazione del
sistema di raccolta, presenta ora dati tendenziali come quelli del Carpigiano,
con un'ottima qualità e, ora, con un territorio pulito e libero da cassonetti,
il tutto con un calo dei costi dell'8,7%.
Hera, la società che gestisce i rifiuti nel ravennate e unica partecipante
alla gara per il nuovo servizio, sta attuando o propone, nei diversi comuni che
serve, una raccolta stradale con calotta per la tariffazione puntuale tramite
Isole Ecologiche di Base (IEB), a differenza della maggior parte degli altri
gestori dell'Emilia Romagna che si sono orientati verso una raccolta porta a
porta con tariffa puntuale. Si ricorda che la tariffa puntuale è obbligatoria
per tutti i comuni della Regione a partire dal 1-1-2021.
I comuni del Ravennate e del Cesenate al momento della Gara per l'affidamento del
servizio, visti i risultati negativi della raccolta a calotta del Riminese
soprattutto sotto l'aspetto qualitativo, avevano scelto di attuare la raccolta
porta a porta almeno di indifferenziato e umido.
Viceversa nei mesi scorsi HERA ha svolto numerose
assemblee in vari comuni del ravennate proponendo le IEB.
Di fatto non abbiamo visto nero su bianco
pronunciamenti degli amministratori che smentiscano la proposta che HERA sta
avanzando. Ci chiediamo quindi chi decide il servizio nei nostri comuni? Noi
vogliamo sperare che siano le Amministrazioni locali e non HERA.
La Rete Rifiuti Zero Emilia Romagna
e Legambiente A. Cederna chiedono a tutti i candidati Sindaco e alle liste dei
comuni della provincia di Ravenna che vanno al voto alle prossime elezioni
amministrative di pronunciarsi entro il 15 maggio 2019 almeno su un punto:
di confermare la
scelta della raccolta porta a porta con tariffa puntuale da attuarsi nei tempi stabiliti dalla legge.
(meglio se
implementata su tutte le frazioni)
La non risposta equivale
ad una risposta negativa.
La Rete Rifiuti Zero ER e Legambiente ….. renderanno note le risposte dei
candidati sindaco e delle liste in tempi utili prima delle elezioni
amministrative e inviteranno gli
elettori a non votare quei candidati e quelle liste che non avranno confermato
questo punto.
Yuri Rambelli Legambiente A.
Cederna
Natale Belosi Coordinatore
Rete Rifiuti Zero E.R.
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