Obiettivo Rifiuti Zero

Obiettivo Rifiuti Zero
1. Spesa. Quando andiamo al supermercato, evitiamo i prodotti confezionati, come le carni e le verdure su vassoi di polistirolo ricoperti da pellicole aderenti. Queste confezioni ingombrano, sono difficili a volte impossibili da riciclare, inquinano a dismisura. Tenere alla larga i prodotti confezionati in questo modo è una delle prime regole per ridurre i rifiuti. Meglio acquistare al banco, dove i prodotti sono anche più freschi e non contengono gas conservanti. Meglio le confezioni di carta. Prediligiamo i prodotti sfusi e alla spina, liberandoci di inutili imballaggi in polistirolo, plastica e pvc. Allo stesso modo, evitiamo le mono-porzioni e i prodotti già preconfezionati e tagliati (come frutta e insalata).
2. Buste. Ormai bandite dall'UE quelle di plastica, si possono evitare anche quelle in Mater-Bi o simili, che comunque utilizzano una gran quantità di energia per la loro produzione: basta portare con sé da casa una borsa in tela o i pratici carrelli per la spesa ed eviteremo di dover ogni volta acquistare un sacchetto (anche il portafoglio vi ringrazierà!). 3. Latte. Dove possibile, acquistiamolo nei distributori ormai presenti in tutte le città: berremo latte fresco e prodotto vicino a noi, aiuteremo l'economia della zona e potremo riutilizzare più volte la stessa bottiglia (meglio se di vetro).  
4. Acqua. L’Italia è il terzo consumatore al mondo di acqua in bottiglia, ma può al tempo stesso vantare una quantità innumerevole di fonti da cui sgorga fresca e buonissima. Per questo asteniamoci dal bere l'acqua minerale e abituiamoci ad usare quella del rubinetto o, quando possibile, ad andare a prenderla alle fonti: eviteremo tonnellate di plastica all'ambiente!
5. Usa-e-getta. Riutilizziamo il più possibile le borse di plastica per la spesa, se ne abbiamo ancora, oppure portiamoci da casa la nostra borsa di tela. In quasi tutti i negozi oggi si usano le borse biodegradabili in mater-bi, ottime, ma non abusiamone. Evitiamo le bottiglie di plastica e a perdere, preferiamo quelle di vetro che si possono riutilizzare restituendo i vuoti, o riciclare facilmente. Evitiamo il più possibile il ricorso a prodotti usa e getta come scottex, piatti e posate di plastica, bicchieri, rasoi e contenitori: non si risparmia, non si guadagna tempo e soprattutto si inquina davvero troppo.
6. Avanzi. Impariamo a cucinare anche con gli avanzi dei cibi: esistono tantissime ricette sfiziose che aiutano a non buttar via alimenti ancora buoni e a contenere così anche gli sprechi sui fornelli.
7. Compostaggio. Trasformiamo in concime gli scarti vegetali della cucina facendo compostaggio domestico, e se possediamo un pezzetto di terra andiamo anche oltre facendo il compostaggio dell’intera frazione umida dei rifiuti. Diamoci da fare nella nostra comunità locale per organizzare la raccolta differenziata dei rifiuti e impegniamoci (perché costa fatica) ad osservarla.  Quando e dove possibile, utilizziamo gli scarti alimentari e quelli delle potature per produrre dell'ottimo compost casalingo utilizzando la compostiera: è facile e fa risparmiare soldi ed emissioni.
8. Abbigliamento e oggetti. Maglioni, pantaloni, cappotti o giocattoli ancora nuovi e funzionanti possono magari non piacerci più, ma essere utili per qualcun altro. Per questo teniamo sotto controllo i tanti mercatini dell'usato o del baratto che si svolgono nelle nostre città, nonché le raccolte per beneficienza: quello che per noi è uno scarto, per un'altra persona può diventare una preziosa risorsa.
9. Elettrodomestici e apparecchi elettronici. Prima di gettar via qualcosa, verifichiamo che non si possa riparare o che non esistano pezzi di ricambio. In ogni caso, se proprio devono diventare rifiuti, ricordiamoci che i RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) vanno smaltiti con modalità precise e differenti per ogni città, ma MAI nell'indifferenziato.
10. Pannolini e assorbenti. Rappresentano una grossa parte dei rifiuti urbani prodotti nel nostro Paese. Esistono però diverse soluzioni alternative come i pannolini e gli assorbenti lavabili o le coppette mestruali: si tratta solo di cambiare leggermente le nostre abitudini e, anche in questo caso, a giovarne non sarà solo l'ambiente ma anche il portafoglio.
11.Riuso. Impariamo a riutilizzare e riparare gli oggetti ogni qualvolta è possibile, ed evitiamo il più possibile di utilizzare ciò che non si può riciclare. Vero che siamo nell’epoca dell’usa e getta, o forse ne stiamo un po’ uscendo per fortuna, ma gli oggetti di qualità che possono essere riparati e durano a lungo sono migliori da tutti i punti di vista rispetto a quelli che durano poco e devono essere sostituiti.
12. Baratto. LEGGE 28 dicembre 2015, n. 221 - Art. 66 Modifica all'articolo 180-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di scambio di beni usati (vedi art 66)

Dopo il comma 1 dell’articolo 180-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è inserito il seguente:
«1-bis. Ai fini di cui al comma 1, i Comuni possono individuare anche appositi spazi, presso i centri di raccolta di cui all’articolo 183, comma 1, lettera mm), per l’esposizione temporanea, finalizzata allo scambio tra privati, di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo. Nei centri di raccolta possono altresì essere individuate apposite aree adibite al deposito preliminare alla raccolta dei rifiuti destinati alla preparazione per il riutilizzo e alla raccolta di beni riutilizzabili. Nei centri di raccolta possono anche essere individuati spazi dedicati alla prevenzione della produzione di rifiuti, con l’obiettivo di consentire la raccolta di beni da destinare al riutilizzo, nel quadro di operazioni di intercettazione e schemi di filiera degli operatori professionali dell’usato autorizzati dagli enti locali e dalle aziende di igiene urbana».