PREMIO "SOTTO IL MURO DEI 100KG - COMUNI VERSO RIFIUTI ZERO" FORLì SABATO 17 DICEMBRE 2016

PREMIO
"SOTTO IL MURO DEI 100KG - COMUNI VERSO RIFIUTI ZERO" FORLì SABATO 17 DICEMBRE 2016



Premio regionale SOTTO IL MURO DEI 100 KG: COMUNI VERSO RIFIUTI ZERO - Edizione 2016

LO SVILUPPO DEL COMPOSTAGGIO DI COMUNITA' NELL'UNIONE TERRE DI CASTELLI

LO SVILUPPO DEL COMPOSTAGGIO DI COMUNITA' NELL'UNIONE TERRE DI CASTELLI

Un risultato davvero lusinghiero per l’Unione Terre dei Castelli che si è classificata al terzo posto, su 73 proposte partecipanti, nel bando, promosso dalla Regione Emilia Romagna, per l’erogazione di contributi a sostegno dei processi di partecipazione dei cittadini nella valutazione preventiva di importanti iniziative pubbliche.

La proposta dell’Unione riguarda la tematica ambientale della raccolta differenziata dei rifiuti ed ha quale oggetto: “Il compostaggio di comunità nell’Unione Terre di Castelli. Il fattivo contributo di istituzioni e cittadini alla gestione sostenibile dei rifiuti”.

Il progetto, che potrà contare su un contributo regionale di 15.000 euro su una spesa totale di 30.000 euro, prevede la realizzazione di un percorso partecipativo in cui i cittadini, singoli od organizzati, verranno informati e coinvolti, tramite incontri pubblici nei Comuni dell’Unione, nella valutazione della pratica innovativa del compostaggio di comunità, che consiste nel trattamento dei rifiuti biodegradabili in apposite “compostiere elettromeccaniche” dalle quali, attraverso un processo naturale di trasformazione, si ottiene direttamente humus.

Tale modalità di gestione del rifiuto, ancora poco diffusa in Italia, è limitata a grandi condomini, alberghi o mense.

Con questo progetto quindi l’Unione si pone all’avanguardia e intende proporre ai propri cittadini un sistema del tutto innovativo.

“Anche per questo ci è sembrato opportuno proporre il più ampio coinvolgimento cogliendo l’opportunità che la Regione ci ha fornito con il bando” spiega Germano Caroli, Sindaco di Savignano sul Panaro ma anche Assessore all’Ambiente nelle Terre di Castelli.

Se il progetto è piaciuto tanto alla Regione lo si deve in particolare a due motivi: in primo luogo al fatto che sia stato sottoscritto e sostenuto oltre che dalla multiutility Hera, dalle principali forze sociali, associazioni ambientaliste e di categoria della zona (Italia Nostra, Cgil, Cisl, Confesercenti, Cna, Lapam Federimpresa, Ascom Confcommercio-Fam, Arci Uisp, Centro Polivalente Savignanese, Comitato Tutela e Territorio di Savignano, Comunità Aurora, Associazione Tempo di Vivere, Cooperativa Sociale Pan, Associazione Ambiente Informa).

Il secondo motivo è che il compostaggio di comunità è perfettamente in linea con le recenti normative adottate dalla Regione in materia di rifiuti.

In particolare con la legge regionale n.16 del 5 ottobre 2015 che, intendendo dare sostegno all’economia circolare, auspica di “bloccare le risorse sul territorio a favore dell’occupazione, dello sviluppo economico e della sostenibilità locale” e con il piano regionale della gestione dei rifiuti in cui si auspica “un cambio di strategia per la riduzione a monte del quantitativo di rifiuti” ed una diminuzione del costo complessivo del servizio, sempre meno sostenibile.

Non a caso entrambi i provvedimenti della Regione auspicano l’introduzione del compostaggio di comunità.

“Nell’Unione Terre dei Castelli il costo di gestione dei rifiuti biodegradabili ammonta a 2.120.000 euro, dati relativi all’anno 2014, di cui 300.000 per gli scarti alimentari ed il resto per sfalci e potature” prosegue Caroli.

Il compostaggio di comunità, richiederà risorse economiche per l’investimento in tecnologie innovative, risorse che potranno ricavarsi dalla riduzione dei costi della gestione tradizionale dei rifiuti.

Il percorso partecipato avrà inizio nel mese di ottobre e terminerà nella primavera del 2017.

Nel dibattito che ne seguirà troverà spazio anche la recente normativa di fine luglio 2016 in base alla quale gli sfalci e le potature non sono più considerati rifiuti e quindi la loro gestione potrà essere svolta direttamente dalle amministrazioni locali in un quadro normativo molto più semplificato, quindi meno costoso, dell’attuale.

“Di questo stiamo parlando ed a breve giungeremo ad importanti decisioni” commenta il Sindaco Caroli.

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - ATERSIR Regione Emilia-Romagna

AS1280 – REGIONE EMILIA ROMAGNA - CRITERI PER LA PARTIZIONE DEL PERIMETRO TERRITORIALE DEI BACINI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI PUBBLICI AMBIENTALI 
Roma, 2 maggio 2016
Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (ATERSIR)
(...) La Regione Emilia-Romagna ha adempiuto celermente ad attuare la normativa nazionale, dapprima con l’istituzione di codesta Agenzia, ad opera della L.R. n.23 del 2011, come Ente di governo dell’Ambito unico regionale, ed in seguito con la Deliberazione di Giunta n. 1470 del 15 ottobre 2012 con la quale ha definito i criteri per la partizione del perimetro territoriale dei bacini di affidamento dei servizi pubblici ambientali.
Tuttavia, è noto all’Autorità che alcuni bacini territoriali, come quello afferente alla Provincia di Bologna, non sono stati tuttora resi effettivamente operativi, talvolta a causa di stalli decisionali presenti in seno ai Consigli Locali, competenti, fino alla L.R. n. 16/2015, alla definizione di detti bacini.
Sul punto, l’Autorità invita codesta Agenzia ad avvalersi delle disposizioni contenute nella L.R. n. 16/2015 per completare rapidamente il processo di istituzione dei bacini territoriali, al fine di espletare le procedure per la selezione dei gestori d’ambito nel più breve tempo possibile; infatti, il blocco delle gare ed il ricorso a continue proroghe dei contratti in essere fino alla determinazione dei bacini si pone in contrasto con i principi posti a presidio della concorrenza.
(…)
Al riguardo, si ricorda infine che, nelle more della costituzione dei bacini territoriali di riferimento, la potestà di gestione del servizio di gestione dei rifiuti urbani rimane in capo ai Comuni (4 [V. Cons. Stato, sez. V, 28 luglio 2015, n. 3719; Corte dei Conti, sez. Lombardia, 17 gennaio 2014, n. 20; ANAC, deliberazione n. 21 del 21 novembre 2014.] ), i quali hanno, pertanto, l’obbligo di procedere all’affidamento alla sua scadenza (5 [V. ANAC, parere n. AG38/13 del 24 luglio 2013.] ). L’eventuale competenza dei Comuni, determinata dall’inerzia di codesta Agenzia, potrebbe compromettere il raggiungimento degli obiettivi della citata disciplina nazionale – e fatti propri anche dalle emanande disposizioni in materia di Servizi Pubblici Locali (6 [V. il Testo Unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 20 gennaio 2016 in attuazione della L. n. 124/2015 (Legge Madia).] ) - in tema di ampiezza dei bacini ottimali per l’affidamento dei servizi pubblici locali. Essa deve costituire, quindi, ulteriore stimolo per un veloce raggiungimento degli assetti di bacino previsti.
VEDI AS1280.pdf

SENZA DIMENTICARE CHE …
19. Alla luce di ciò, gli unici stimoli concorrenziali che si possono realizzare provengono da una
corretta definizione delle procedure (di gara o di affidamento in-house providing) per ottenere il diritto a svolgere in esclusiva il servizio. Assume, pertanto, un ruolo cruciale il tema dell’individuazione della dimensione ottimale del bacino di affidamento del servizio affinché si garantisca una gestione efficiente dello stesso. Gli studi a disposizione suggeriscono, in effetti, che la soglia massima nella gestione del servizio si aggira attorno alle 80-90.000 tonnellate di rifiuti mentre, in termini di popolazione servita, essa varierebbe in un range molto ampio, compreso tra i 30.000 e 100.000 abitanti (nel caso dell’Italia).
VEDI IC49_testoindagine.pdf

ATERSIR EMILIA-ROMAGNA AUTORIZZA I GESTORI DELLA RACCOLTA INTEGRATA A VIGILARE SU SE STESSI!!!!!!!

ABBANDONO E SCORRETTO CONFERIMENTO DEI RIFIUTI - CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE: ATERSIR EMILIA-ROMAGNA AUTORIZZA I GESTORI DELLA RACCOLTA INTEGRATA A VIGILARE SU SE STESSI!!!!!!!

Deliberazione del Consiglio d'ambito n.51/2016
Servizio di gestione integrata rifiuti urbani - Approvazione del Regolamento avente ad oggetto l’attività di vigilanza in materia di raccolta e conferimento dei rifiuti da parte degli utenti e sistema sanzionatorio.

CAMB-51.pdf — PDF document, 1342Kb


Articolo 4 - Agenti Accertatori
1. I dipendenti del gestore, che abbiano i requisiti di cui al successivo articolo 6, possono assumere la qualifica di Agenti Accertatori dopo avere partecipato ai corsi di formazione organizzati dai Comuni in coordinamento con ATERSIR e dopo avere superato l’esame finale, secondo le modalità previste all’articolo 8.


NB: Illecito amministrativo: Competenza diretta della G.E.V. che può disporre di tutti i poteri daccertamento previsti dallart.13 della legge 689/81 che sono i seguenti: Effettuare visure anagrafiche presso i Comuni Effettuare visure anagrafiche presso i Comuni Effettuare visure camerali da richiedersi allUfficio di coordinamento G.E.V. della Provincia Effettuare visure camerali da richiedersi allUfficio di coordinamento G.E.V. della Provincia Assumere ai sensi dellart.13 legge 689/81 informazioni dalle persone ritenute informate sui fatti o dallo stesso trasgressore.   

 – Utilizzare verbale Modello M Assumere ai sensi dellart.13 legge 689/81 informazioni dalle persone ritenute informate sui fatti o dallo stesso trasgressore

– Utilizzare verbale Modello M Effettuare ispezione dei luoghi e delle cose diverse dalla privata dimora. Effettuare ispezione dei luoghi e delle cose diverse dalla privata dimora








 

Progetto CIVIC: la vulnerabilità delle filiere dei rifiuti

Progetto CIVIC: la vulnerabilità delle filiere dei rifiuti
Dopo due anni di lavoro si è concluso il progetto Civic – Common intervention on vulnerability in chains, finanziato dalla Commissione Ue per individuare le vulnerabilità alle proiezioni criminali e proporre soluzioni concrete per combatterle.
Un progetto che ha unito il Corpo forestale dello Stato, Legambiente e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli nel produrre – insieme al coinvolgimento dei principali stakeholder (produttori, commercianti, esportatori, consorzi, esperti, autorità di controllo e forze dell’ordine), che hanno contributo all’analisi dei dati – le Linee guida per contrastare le illegalità ambientali nelle filiere oggetto di studio: ovvero, rifiuti, agroalimentare e specie protette.
 

Nella filiera dei rifiuti, in particolare plastica e Raee, viene evidenziata l’esigenza di estendere tra i paesi membri Ue, il delitto di traffico organizzato di rifiuti (secondo quanto disciplinato dall’art. 260 Dlgs 152/2006).
L’incentivo alla raccolta differenziata e alla differenziazione all’origine dei rifiuti (urbani e speciali); il miglioramento della tracciabilità, anche facendo ricorso ai più innovativi strumenti tecnologici e di investigazione.

L’adozione di misure fiscali ed economiche per incentivare il recupero di materia, valorizzando al massimo il Green public procurement.

La disposizione di controlli più stringenti e coordinati sui flussi transfrontalieri, definendo modelli di analisi dei rischi e standard di controllo uniformi presso ciascun Paese membro. 

Nell’agroalimentare, in cui sono stati analizzati olio extravergine d’oliva e parmigiano reggiano, si segnala in primis l’estensione a livello europeo del sistema di tracciabilità informatico esistente per l’olio di oliva in Italia (il cosiddetto Cruscotto olio).  

Per le filiere relative alle specie protette, nello specifico pellame di rettile e legno protetto, vengono invece e in primo luogo ripresi gli accordi tra Paesi esportatori e Unione europea per il rafforzamento della trasparenza nella Pubblica amministrazione.

In tutti e tre i casi, le Linee guida sono nate al termine del lavoro di mappatura tracciato dai partner sulle tre filiere interessate e ai dossier redatti per ciascuna di esse dove sono disponibili molti e più dettagliati spunti d’indagine e proposte concrete.

«Il nostro vuole essere un contributo – spiegano in una dichiarazione congiunta Forestale, Legambiente e Agenzia delle dogane–, speriamo il più efficace possibile, destinato a capire meglio le filiere interessate dallo studio ai fini di una migliore strategia di prevenzione e di contrasto dell’illegalità.



Allo stesso tempo i risultati non vogliono essere un punto di arrivo ma solo di partenza, con l’impegno condiviso di continuare con sempre maggiore impegno e passione per contrastare gli ecocriminali e tutelare più efficacemente gli ecosistemi e le comunità che li abitano».

L’obiettivo di fondo del progetto è stato infatti quello di comprendere in profondità i modelli di governance che hanno riguardato le filiere scelte per il progetto, privilegiando un approccio sistemico e non settoriale.

Con l’avvertenza di fondo di non privilegiare solo l’aspetto repressivo, ma di guardare soprattutto a ciò che accade nei processi regolatori previsti dalle norme ufficiali e implementati nella pratica.

«A fronte di una ecocriminalità sempre più capace, raffinata e agguerrita, lo sforzo delle forze sane – che questo progetto ha messo in rete – deve essere sempre rivisto e perfezionato, sia qualitativamente che quantitativamente», hanno concluso i partner.

Civic, contro l’illegalità nella filiera dei rifiuti servono «incentivi al recupero di materia».

Calcolo unico raccolta differenziata

Il 28 giugno 2016 il Ministero dell'ambiente ha emesso un comunicato stampa in cui annuncia che nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuattivo delle Linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. (16A04762) (GU Serie Generale n.146 del 24-6-2016).


Viene così introdotto a livello nazionale un metodo di calcolo unico della raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati a cui tutte le Regioni dovranno attenersi nel dotarsi dei propri metodi di calcolo e di certificazione.
Il decreto, che attua l’articolo 32 del Collegato Ambientale, permetterà un reale confronto dei risultati tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale e tra i Comuni, calibrando i tributi comunali a seconda dei livelli di raccolta raggiunti e certificati dalle Regioni. - See more at: http://www.minambiente.it/comunicati/rifiuti-decreto-galletti-arriva-metodo-calcolo-unico-raccolta-differenziata#sthash.id66LgMR.dpuf
Il decreto, che attua l’articolo 32 del Collegato Ambientale, permetterà un reale confronto dei risultati tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale e tra i Comuni, calibrando i tributi comunali a seconda dei livelli di raccolta raggiunti e certificati dalle Regioni.
Il testo del decreto si compone di varie parti:


"I rifiuti si fanno arte: Turismo - Rifiuti - Risorsa"

INTESA REGIONE ABRUZZO-ARCO CONSUMATORI SU RIUTILIZZO

L'INIZIATIVA MIRA A TRASFORMARE IL RIFIUTO IN OPERE D'ARTE 
Pescara, 1 lug. 
La Regione Abruzzo ha promosso uno specifico Protocollo d'Intesa per la sperimentazione del progetto "I rifiuti si fanno arte: Turismo - Rifiuti - Risorsa" per favorire la prevenzione, riduzione, raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti nelle strutture turistiche (es. alberghi, campeggi, .. etc.).
Lo ha reso noto il Sottosegeratario alla Presidenza, Mario Mazzocca.
"L'obiettivo dell'assessorato all'Ambiente - ha ricordato - non è quello di disegnare sogni ma progetti fattibili e pragmatici con bilanci positivi in termini di costi/benefici". 
Il progetto sarà realizzato in collaborazione con l'Arco Consumatori, rappresentato dalla responsabile Pina Piccirilli, che da alcuni anni collabora con la Regione Abruzzo nei temi della prevenzione e riduzione rifiuti. 
In base all'esperienza maturata in questi anni, il settore Gestione Rifiuti e l'Arco Consumatori hanno condiviso la possibilità di sperimentare la strada di valorizzare i rifiuti presso il luogo di produzione. 
L'obiettivo è quello di vedere i rifiuti non come oggetti sporchi e maleodoranti, ma come oggetti che possono diventare una risorsa grazie alla creatività, alla manualità ed alle nuove tecnologie. 
I rifiuti per mano degli artisti possono diventare anche opere d'arte, come insegna la "Trash Art", ovvero la capacità di realizzare opere d'arte da materiali di riciclo. In linea con queste esperienze, il protocollo mira a sperimentare un nuovo modo di approcciarsi ai rifiuti. Si chiede alle strutture turistiche di non vedere i rifiuti come oggetti da disfarsi ma come un'opportunità per creare una risorsa per la struttura stessa. 
Il protocollo prevede 5 moduli che racchiudono una molteplicità di azioni da sperimentare. I moduli sono: 
1) meno imballaggi, 
2) arte ed educazione ambientale; 
3) innovazione e nuove tecnologie; 
4) buone pratiche di riduzione rifiuti; 
5) raccolta differenziata. 
Per quest'anno, saranno individuate, in collaborazione con la Direzione Turismo della Regione Abruzzo, alcune strutture turistiche, dove saranno sperimentate diverse azioni. 
I rifiuti utilizzati saranno quelli delle strutture turistiche. 
Per la realizzazione degli oggetti di design saranno coinvolti artisti locali e per l'animazione compagnie teatrali locali. 
Il progetto prevede per la sua attuazione il coinvolgimento della Direzione Turismo della Regione Abruzzo, delle DMC del territorio, dei Parchi nazionali del nostro territorio (Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Ente Parco Nazionale della Majella, Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise), di Federalberghi Abruzzo e Consorzio Abruzzotravelling. 
Inoltre, il Protocollo porterà avanti anche l'esperienza delle Ecofeste. 
Tanto è vero che verrà riproposta anche l'esperienza positiva dell'anno scorso con l'Ecofesta a Mosciano Sant'Angelo come testimonia il sindaco Giuliano Galiffi. 
L'amministrazione comunale ha previsto un contributo, legato agli impegni delle manifestazioni rispetto alle questioni ambientali. Al termine della stagione turistica saranno presentati i risultati della sperimentazione con un'attenta analisi tecnica ed economica. (REGFLASH) US/16/07/01

COME RICONOSCERE I SACCHETTI CONFORMI ALLA LEGGE






Ma che fine fanno i nostri rifiuti?

Ma che fine fanno i nostri rifiuti?

"E' inutile fare la fatica di separare i rifiuti, tanto poi mettono tutto insieme sui camion!" Quante volte avete sentito dire questa frase, e magari qualche volta l'avete detta pure voi? Abbiamo deciso di seguire i rifiuti e di andare a verificare – per davvero - che fine fanno. E le cose non stanno così... 
da NOVI LIGURE ... Un bacino di 211mila abitanti che ha prodotto, nel 2015, 114mila tonnellate di rifiuti: 540 chilogrammi a testa, circa un chilo e mezzo al giorno buttato mediamente da ogni abitante della zona. ...



 

SHOPPER VIETATI PER LEGGE

Il divieto di commercializzazione dei sacchetti per la spesa monouso in plastica non biodegradabile (shopper) è previsto in Italia dal DL 2/2012 convertito dalla Legge 28/2012, mentre l’“Individuazione delle caratteristiche tecniche dei sacchi per l’asporto delle merci” sono state adottate dal DECRETO 18 marzo 2013.

La riduzione dell’utilizzo degli shopper con spessore inferiore a 50 micron è inoltre prevista dalla Direttiva del Parlamento e del Consiglio UE del 29 aprile 2015 n. 2015/720.

Un’alimentazione dipendente dal petrolio

Un’alimentazione dipendente dal petrolio
[Articolo su Público.es, Esther Vivas, 04/05/2014. Traduzione dallo spagnolo di Martina Marsili
Anche se non sembra, mangiamo petrolio. L’attuale modello di produzione, distribuzione e consumo alimentare è dipendente dall’ “oro nero”. Senza petrolio, non potremmo mangiare come siamo abituati a fare. In uno scenario in cui sarà sempre più difficile e più costoso estrarre petrolio, come faremo quindi a nutrirci?

COMUNE DI FORLI'- ANNO 2016 -CONTRIBUTI ALLA TUTELA AMBIENTALE

COMUNE DI FORLI'- ANNO 2016 -CONTRIBUTI ALLA TUTELA  AMBIENTALE
L’Assessorato all’ambiente del Comune di Forlì, al fine di sviluppare all'interno del suo territorio progetti relativi alla sostenibilità ed educazione ambientale, ha emanato un bando per finanziare azioni specifiche, rivolte a vari soggetti, attraverso contributi assegnati con erosione progressiva dello stanziamento.
Il bando intende finanziare la realizzazione di progetti di educazione e sostenibilità ambientale relative a queste tematiche: 
-educazione all'uso sostenibile delle risorse ambientali
-tutela promozione e valorizzazione della biodiversità
-educazione alla cittadinanza attiva e alla cura dei beni comuni
Possono presentare domanda per l’accesso al finanziamento: 
• le organizzazioni non lucrative di utilità sociale – ONLUS, in forma singola o associata (organizzazioni senza scopo di lucro iscritte presso l’Anagrafe delle Onlus tenuta presso l’Agenzia delle Entrate o comunque quelle di cui all’art. 10, comma 8, del D.Lgs. 460/1997, quali associazioni iscritte nel Registro generale del volontariato tenuto presso la Presidenza della Regione, le Cooperative Sociali di cui alla legge n. 381/1991 ecc.) che operano nel campo della sostenibilità ambientale e sociale; 
• scuole ed istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio forlivese;
• associazioni studentesche;
•  associazioni culturali iscritte al registro comunale delle libere forme associative;
• gruppi di volontariato;
• privati cittadini
che presenteranno apposita domanda relativamente ai tematismi sopra citati.
SCARICA IL BANDO (allegato 1) e
MODULO CONTRIBUTI (allegato 2) formato editabile
Per informazioni rivolersi al Servizio Ambiente e Protezione Civile tel. 0543 712558 – 0543 712569.

Racing to zero: zero rifiuti, zero scuse


“Racing to zero” di Christopher Beaver è un documentario che racconta un caso senza precedenti, quello della città di San Francisco che corre verso l’obiettivo rifiuti zero al 2020. Il messaggio è molto chiaro: se ce la fanno loro, la quarta città per numero di abitanti della California, al secondo posto negli Stati Uniti per densità di abitanti, ce la facciamo tutti. [ehabitat.it]

Capannori lancia il network europeo dei Comuni “Rifiuti zero”

Capannori lancia il network europeo dei Comuni “Rifiuti zero”

CAPANNORI - Si va verso un ulteriore impulso della strategia rifiuti zero, che dovrà necessariamente avere un respiro sempre più europeo. Questo quanto sta emergendo dalla tre giorni sulle buone pratiche ambientali in svolgimento a Capannori.

 

Si va verso un ulteriore impulso della strategia rifiuti zero, che dovrà necessariamente avere un respiro sempre più europeo. Questo quanto sta emergendo dalla tre giorni sulle buone pratiche ambientali in svolgimento a Capannori e promossa dall’associazione Zero Waste Europe, presieduta dal capannorese Rossano Ercolini.
All’appuntamento partecipano esperti provenienti da tutta Europa, per fare il punto su un tema decisivo per il futuro di tutto il mondo.
Nel corso dell’incontro il sindaco di Capannori Menesini ha lanciato l’idea di creare un network europeo dei Comuni che portano avanti la strategia Rifiuti Zero, perché le loro buone pratiche in campo ambientale possano essere sottoposte con maggiore autorevolezza  all’attenzione della Commissione europea.
Per quanto riguarda l’Italia si è parlato della nuova legge attualmente in discussione in parlamento, che dovrebbe incentivare le aziende, in particolare quelle di imballaggi, a realizzare prodotti che possano essere più facilmente gestiti in maniera differenziata.
A margine degli incontri si è tenuta anche una conferenza stampa del movimento che si batte contro l’inceneritore nella Piana di Firenze.

Meeting Zero Waste: l’elenco delle aziende premiate

Meeting Zero Waste: l’elenco delle aziende premiate

Dopo due giorni di conferenze, dibattiti e workshop, il Meeting Zero Waste si chiuderà con la seconda edizione – la prima risale al 2014 – della premiazione delle Aziende italiane verso Rifiuti Zero, ovvero quelle imprese che si sono distinte per l’attuazione delle buone pratiche di riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti nelle diverse fasi di produzione. Le aziende selezionate sono in tutto dodici, e spaziano dal manifatturiero all’agricoltura, passando per il settore informatico e quello alimentare. Fra queste, tre sono le imprese della lucchesia: l’Associazione Hacking Labs, che opera per la riduzione dei rifiuti elettronici, Selene SpA e il Centro di Ricerca Lucense, entrambi partner del progetto LIFE Eco-Pulplast, per il riutilizzo dello scarto di pulper delle cartiere per la produzione di pallets. Le aziende premiate riceveranno una scultura dell’artista Stefania Brandinelli realizzata con materiali di recupero. L’azienda ‘Funghi Espresso’ inoltre donerà i kit per la coltivazione domestica dei funghi, mentre Hacking Labs ha messo a disposizione i materiali per la realizzazione di orologi da vecchi circuiti stampati.

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2016/05/21/meeting-zero-waste-lelenco-delle-aziende-premiate/
Copyright © gonews.it
Dopo due giorni di conferenze, dibattiti e workshop, il Meeting Zero Waste si chiuderà con la seconda edizione – la prima risale al 2014 – della premiazione delle Aziende italiane verso Rifiuti Zero, ovvero quelle imprese che si sono distinte per l’attuazione delle buone pratiche di riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti nelle diverse fasi di produzione.
Le aziende selezionate sono in tutto dodici, e spaziano dal manifatturiero all’agricoltura, passando per il settore informatico e quello alimentare.
Fra queste, tre sono le imprese della lucchesia: l’Associazione Hacking Labs, che opera per la riduzione dei rifiuti elettronici, Selene SpA e il Centro di Ricerca Lucense, entrambi partner del progetto LIFE Eco-Pulplast, per il riutilizzo dello scarto di pulper delle cartiere per la produzione di pallets.
Le aziende premiate riceveranno una scultura dell’artista Stefania Brandinelli realizzata con materiali di recupero.
L’azienda ‘Funghi Espresso’ inoltre donerà i kit per la coltivazione domestica dei funghi, mentre Hacking Labs ha messo a disposizione i materiali per la realizzazione di orologi da vecchi circuiti stampati.
Dopo due giorni di conferenze, dibattiti e workshop, il Meeting Zero Waste si chiuderà con la seconda edizione – la prima risale al 2014 – della premiazione delle Aziende italiane verso Rifiuti Zero, ovvero quelle imprese che si sono distinte per l’attuazione delle buone pratiche di riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti nelle diverse fasi di produzione. Le aziende selezionate sono in tutto dodici, e spaziano dal manifatturiero all’agricoltura, passando per il settore informatico e quello alimentare. Fra queste, tre sono le imprese della lucchesia: l’Associazione Hacking Labs, che opera per la riduzione dei rifiuti elettronici, Selene SpA e il Centro di Ricerca Lucense, entrambi partner del progetto LIFE Eco-Pulplast, per il riutilizzo dello scarto di pulper delle cartiere per la produzione di pallets. Le aziende premiate riceveranno una scultura dell’artista Stefania Brandinelli realizzata con materiali di recupero. L’azienda ‘Funghi Espresso’ inoltre donerà i kit per la coltivazione domestica dei funghi, mentre Hacking Labs ha messo a disposizione i materiali per la realizzazione di orologi da vecchi circuiti stampati.

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Meeting Zero Waste: l’elenco delle aziende premiate

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Obiettivo Rifiuti Zero

Obiettivo Rifiuti Zero
1. Spesa. Quando andiamo al supermercato, evitiamo i prodotti confezionati, come le carni e le verdure su vassoi di polistirolo ricoperti da pellicole aderenti. Queste confezioni ingombrano, sono difficili a volte impossibili da riciclare, inquinano a dismisura. Tenere alla larga i prodotti confezionati in questo modo è una delle prime regole per ridurre i rifiuti. Meglio acquistare al banco, dove i prodotti sono anche più freschi e non contengono gas conservanti. Meglio le confezioni di carta. Prediligiamo i prodotti sfusi e alla spina, liberandoci di inutili imballaggi in polistirolo, plastica e pvc. Allo stesso modo, evitiamo le mono-porzioni e i prodotti già preconfezionati e tagliati (come frutta e insalata).
2. Buste. Ormai bandite dall'UE quelle di plastica, si possono evitare anche quelle in Mater-Bi o simili, che comunque utilizzano una gran quantità di energia per la loro produzione: basta portare con sé da casa una borsa in tela o i pratici carrelli per la spesa ed eviteremo di dover ogni volta acquistare un sacchetto (anche il portafoglio vi ringrazierà!). 3. Latte. Dove possibile, acquistiamolo nei distributori ormai presenti in tutte le città: berremo latte fresco e prodotto vicino a noi, aiuteremo l'economia della zona e potremo riutilizzare più volte la stessa bottiglia (meglio se di vetro).  
4. Acqua. L’Italia è il terzo consumatore al mondo di acqua in bottiglia, ma può al tempo stesso vantare una quantità innumerevole di fonti da cui sgorga fresca e buonissima. Per questo asteniamoci dal bere l'acqua minerale e abituiamoci ad usare quella del rubinetto o, quando possibile, ad andare a prenderla alle fonti: eviteremo tonnellate di plastica all'ambiente!
5. Usa-e-getta. Riutilizziamo il più possibile le borse di plastica per la spesa, se ne abbiamo ancora, oppure portiamoci da casa la nostra borsa di tela. In quasi tutti i negozi oggi si usano le borse biodegradabili in mater-bi, ottime, ma non abusiamone. Evitiamo le bottiglie di plastica e a perdere, preferiamo quelle di vetro che si possono riutilizzare restituendo i vuoti, o riciclare facilmente. Evitiamo il più possibile il ricorso a prodotti usa e getta come scottex, piatti e posate di plastica, bicchieri, rasoi e contenitori: non si risparmia, non si guadagna tempo e soprattutto si inquina davvero troppo.
6. Avanzi. Impariamo a cucinare anche con gli avanzi dei cibi: esistono tantissime ricette sfiziose che aiutano a non buttar via alimenti ancora buoni e a contenere così anche gli sprechi sui fornelli.
7. Compostaggio. Trasformiamo in concime gli scarti vegetali della cucina facendo compostaggio domestico, e se possediamo un pezzetto di terra andiamo anche oltre facendo il compostaggio dell’intera frazione umida dei rifiuti. Diamoci da fare nella nostra comunità locale per organizzare la raccolta differenziata dei rifiuti e impegniamoci (perché costa fatica) ad osservarla.  Quando e dove possibile, utilizziamo gli scarti alimentari e quelli delle potature per produrre dell'ottimo compost casalingo utilizzando la compostiera: è facile e fa risparmiare soldi ed emissioni.
8. Abbigliamento e oggetti. Maglioni, pantaloni, cappotti o giocattoli ancora nuovi e funzionanti possono magari non piacerci più, ma essere utili per qualcun altro. Per questo teniamo sotto controllo i tanti mercatini dell'usato o del baratto che si svolgono nelle nostre città, nonché le raccolte per beneficienza: quello che per noi è uno scarto, per un'altra persona può diventare una preziosa risorsa.
9. Elettrodomestici e apparecchi elettronici. Prima di gettar via qualcosa, verifichiamo che non si possa riparare o che non esistano pezzi di ricambio. In ogni caso, se proprio devono diventare rifiuti, ricordiamoci che i RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) vanno smaltiti con modalità precise e differenti per ogni città, ma MAI nell'indifferenziato.
10. Pannolini e assorbenti. Rappresentano una grossa parte dei rifiuti urbani prodotti nel nostro Paese. Esistono però diverse soluzioni alternative come i pannolini e gli assorbenti lavabili o le coppette mestruali: si tratta solo di cambiare leggermente le nostre abitudini e, anche in questo caso, a giovarne non sarà solo l'ambiente ma anche il portafoglio.
11.Riuso. Impariamo a riutilizzare e riparare gli oggetti ogni qualvolta è possibile, ed evitiamo il più possibile di utilizzare ciò che non si può riciclare. Vero che siamo nell’epoca dell’usa e getta, o forse ne stiamo un po’ uscendo per fortuna, ma gli oggetti di qualità che possono essere riparati e durano a lungo sono migliori da tutti i punti di vista rispetto a quelli che durano poco e devono essere sostituiti.
12. Baratto. LEGGE 28 dicembre 2015, n. 221 - Art. 66 Modifica all'articolo 180-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di scambio di beni usati (vedi art 66)

Dopo il comma 1 dell’articolo 180-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è inserito il seguente:
«1-bis. Ai fini di cui al comma 1, i Comuni possono individuare anche appositi spazi, presso i centri di raccolta di cui all’articolo 183, comma 1, lettera mm), per l’esposizione temporanea, finalizzata allo scambio tra privati, di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo. Nei centri di raccolta possono altresì essere individuate apposite aree adibite al deposito preliminare alla raccolta dei rifiuti destinati alla preparazione per il riutilizzo e alla raccolta di beni riutilizzabili. Nei centri di raccolta possono anche essere individuati spazi dedicati alla prevenzione della produzione di rifiuti, con l’obiettivo di consentire la raccolta di beni da destinare al riutilizzo, nel quadro di operazioni di intercettazione e schemi di filiera degli operatori professionali dell’usato autorizzati dagli enti locali e dalle aziende di igiene urbana».