RIFIUTI ZERO APPELLO AI CANDIDATI SINDACO IN ROMAGNA





3 Maggio 2019
COMUNICATO STAMPA

GESTIONE DEI RIFIUTI, LA DOMANDA AI CANDIDATI SINDACO: QUAND'E' CHE LA ROMAGNA ADOTTERA' IL PRINCIPIO “CHI INQUINA PAGA?”
Legambiente e la Rete rifiuti Zero chiedono ai candidati sindaco e alle forze politiche di pronunciarsi sulla raccolta porta a porta e sulla tariffazione puntuale in cui si pagano i rifiuti effettivamente prodotti

Gestione dei rifiuti: a quando la messa in pratica del principio “chi inquina paga?” Se lo chiedono il circolo Legambiente “A. Cederna” e la Rete Rifiuti Zero dopo le partecipate assemblee pubbliche per illustrare i “nuovi sistemi” di raccolta nel territorio della “Romagna” e soprattutto lo chiedono ai candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative che vedranno il rinnovo dI diversi consigli comunali.

Le novità fin qui annunciate si limitano infatti alla riproposizione dei classici cassonetti stradali, ora raggruppati in “isole ecologiche di base”, rimandando alla prossima volta la realizzazione di un sistema di raccolta porta a porta in cui ognuno paga per i rifiuti realmente prodotti. Affrontare la gestione dei rifiuti come questione ambientale non è però più un’opzione, ma un obbligo, reso pressante dal fatto che il cambiamento climatico e lo sperpero delle risorse molto al di sopra delle possibilità di rigenerazione del pianeta sono oggi una certezza conclamata.

Come dimostrano i dati statistici dei comuni della nostra regione, i migliori risultati in quantità e qualità sono raggiunti dai comuni porta a porta integrale con tariffa puntuale.

“Nel Carpigiano i rifiuti indifferenziati da smaltire, dai 250 iniziali sono ormai sotto i 60 kg per abitante contro il doppio dei comuni a calotta - ha dichiarato Natale Belosi, coordinatore della Rete Rifiuti Zero - mentre le impurità e quindi gli scarti delle frazioni differenziate nella calotta sono almeno 3 volte rispetto al porta a porta. Risultato: nella calotta lo spreco di risorse da bruciare o interrare si moltiplica. Alea, la nuova società pubblica Forlivese, dopo i prevedibili e inevitabili mesi di caos nel momento della trasformazione del sistema di raccolta, presenta ora dati tendenziali come quelli del Carpigiano, con un'ottima qualità e, ora, con un territorio pulito e libero da cassonetti, il tutto con un calo dei costi dell'8,7%”.

“La situazione richiede che si affrontino le criticità e i costi del sistema, che ricadono sui cittadini e le imprese. È necessaria una partecipazione attiva e puntuale dei cittadini alla gestione, basata sul principio “chi inquina paga” - ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “A. Cederna” - l'obiettivo prioritario deve essere infatti la riduzione dei rifiuti prodotti, che si potrebbe raggiungere penalizzando l'eccesso di imballaggi, ma anche responsabilizzando le imprese produttrici e distributrici”.

Tra le misure possibili ci può essere la vendita di bevande in contenitori da restituire su cauzione, come si faceva fino a pochi anni fa. La stessa raccolta differenziata dovrebbe essere finalizzata al riciclaggio tramite “conferimento premiato nelle isole ecologiche” e contestualmente estendere, ovunque possibile, la raccolta “porta a porta” in modo da giungere al superamento dei cassonetti stradali e contrastare così efficacemente gli “abusi” quotidiani .

Cosa hanno dunque intenzione di fare i comuni della Romagna, dopo le elezioni del prossimo 26 Maggio?  La Rete Rifiuti Zero Emilia-Romagna e Legambiente chiedono a tutti i candidati Sindaco e a tutte le forze politiche di pronunciarsi su questo: confermare la scelta della raccolta porta a porta con tariffa puntuale su tutto il territorio, meglio se implementata su tutte le frazioni, da attuarsi entro i tempi stabiliti per legge. La non risposta è considerata risposta negativa. Le risposte dei candidati sindaco e delle liste verranno rese note in tempi utili prima delle elezioni amministrative e si invita fin da ora a non votare quei candidati e quelle liste che non avranno aderito esplicitamente a quanto chiesto.

PER ADERIRE:
LEGAMBIENTE A. CEDERNA tel. 348-3697503 email: legambiente.lugo@alice.it
RETE RIFIUTI ZERO EMILIA ROMAGNA tel. 333-7908292 email: natbel@libero.it

Richiesta di pronunciamento sulla gestione rifiuti Ai canditati sindaco Alle forze politiche


Richiesta di pronunciamento sulla gestione rifiuti
Ai canditati sindaco
Alle forze politiche
Che si presentano alle elezioni amministrative 2019
È ora di fare chiarezza e riportare il problema della gestione rifiuti nell’unico contesto in cui è sensato dibatterne. Quotidianamente, infatti, si aprono accese discussioni sulla raccolta differenziata e sullo smaltimento dei rifiuti, discussioni che caratterizzano in particolar modo la nostra politica locale: chi ne fa una questione di decoro urbano, chi vuole prendere decisioni sulla base della sola convenienza economica, chi invece non vuole interferire con la vita privata dei cittadini alterando comode abitudini, chi pensa all’ennesimo complotto e si domanda a chi giova differenziare, chi fa correlazioni con il consenso elettorale… ma c’è qualcuno che pone i rifiuti come problema principalmente ambientale?
Affrontarlo come questione ambientale non è più un’opzione, ma un obbligo, reso pressante dal fatto che il cambiamento climatico è una certezza ed ormai già in corso, reso pressante dal fatto che stiamo consumando il 170% delle risorse messe a disposizione dal pianeta trasformandole in rifiuti e questo è insostenibile ormai anche nel breve termine. Scegliere un sistema di raccolta che privilegia la riduzione verso zero dei rifiuti da smaltire in discarica o inceneritore e la diminuzione complessiva del monte rifiuti consente di preservare le risorse naturali attingendo a risorse rinnovabili derivate dai rifiuti e promuove un’economia circolare abbandonando i processi lineari. Pertanto operare la giusta scelta del tipo di raccolta dei rifiuti significa lasciare ancora qualche chance alle nuove generazioni, curarsi della loro salute attraverso il rispetto per gli equilibri dell’ambiente.
Analizzare il problema rifiuti dal punto di vista ambientale non significa aderire a posizioni ideologiche preconcette, ma affrontare argomentazioni scientifiche e aspetti oggettivi che non lasciano campo a interpretazioni discrezionali. Vuol dire anche non trascurare le altre dimensioni del problema, quella culturale, sociale, economica … che certamente esistono, ma alle quali va dato un corretto peso e non vanno rese prioritarie rispetto alla nostra salute e a quella del pianeta.
È ormai riconosciuto che organizzare la raccolta in modalità porta a porta è il primo passo da compiere per ripristinare un ciclo spezzato, un passo necessario e propedeutico, che va accompagnato poi da tutte le altre pratiche di riduzione dei rifiuti e di recupero di materiali ancora utilizzabili (corretta impiantistica).
In questi mesi però stiamo assistendo a una mistificazione della realtà, dove la banale apposizione di una calotta su un normale cassonetto stradale sembra sufficiente a riabilitare un sistema di raccolta, quello stradale, che ha già ampiamente dimostrato i suoi limiti. Un semplice accorgimento tecnologico trasforma la raccolta stradale e, anzi, la innalza a chiave di successo per raggiungere gli ambiziosi obbiettivi regionali.
Il successo del metodo di raccolta stradale con calotta, viene certificato con indicatori parziali, senza fornire tutti i parametri necessari ad una valutazione scientifica rigorosa: si parla solo di percentuale di differenziazione, un concetto che ormai ha fatto il suo tempo, senza dare dati esatti e ufficiali sulla qualità del materiale differenziato, senza confrontare l’intensità dei pretrattamenti necessari per recuperare i materiali (e quindi i costi collegati), senza comparare i quantitativi di indifferenziato residuo pro-capite, la cui diminuzione deve essere il primo e vero obbiettivo di ogni politica di gestione rifiuti. Perchè l’indifferenziato e gli scarti delle frazioni raccolte sono gli unici rifiuti non recuperabili, che non producono materiale nuovamente trasformabile in materia prima, l’unico rifiuto che si può solo bruciare o interrare.
I dati consolidati dal tempo e dalla statistica, non quelli istantanei usati per propaganda, dimostrano inequivocabilmente che i migliori Comuni della Regione che non solo hanno già raggiunto, ma anche abbondantemente superato i risultati richiesti dalla LR16/2015 di riduzione dei rifiuti da smaltire sono i Comuni con il sistema basato sulla raccolta porta a porta integrale con tariffa puntuale. L'intero bacino di Carpi è ormai sotto i 60 Kg procapite di rifiuto indifferenziato da smaltire rispetto ai circa 120 dei comuni a calotta con tariffa puntuale. Alcuni comuni porta a porta sono quinti perfino sotto i 25 kg di indifferenziato procapite all'anno. A questi occorre aggiungere anche gli scarti delle frazioni differenziate che, sulla base dei dati regionali sono mediamente circa 65 kg. Ma questo 65 è la media fra un porta a porta più pulito con quantitativi di scarto molto più bassi e una raccolta stradale con scarti molto superiori. Risultato: nella calotta lo spreco di risorse da bruciare o interrare si moltiplica.
Alea, la nuova società pubblica Forlivese, dopo i prevedibili e inevitabili mesi di caos nel momento della trasformazione del sistema di raccolta, presenta ora dati tendenziali come quelli del Carpigiano, con un'ottima qualità e, ora, con un territorio pulito e libero da cassonetti, il tutto con un calo dei costi dell'8,7%.
Hera, la società che gestisce i rifiuti nel ravennate e unica partecipante alla gara per il nuovo servizio, sta attuando o propone, nei diversi comuni che serve, una raccolta stradale con calotta per la tariffazione puntuale tramite Isole Ecologiche di Base (IEB), a differenza della maggior parte degli altri gestori dell'Emilia Romagna che si sono orientati verso una raccolta porta a porta con tariffa puntuale. Si ricorda che la tariffa puntuale è obbligatoria per tutti i comuni della Regione a partire dal 1-1-2021.
I comuni del Ravennate e del Cesenate al momento della Gara per l'affidamento del servizio, visti i risultati negativi della raccolta a calotta del Riminese soprattutto sotto l'aspetto qualitativo, avevano scelto di attuare la raccolta porta a porta almeno di indifferenziato e umido.
Viceversa nei mesi scorsi HERA ha svolto numerose assemblee in vari comuni del ravennate proponendo le IEB.
Di fatto non abbiamo visto nero su bianco pronunciamenti degli amministratori che smentiscano la proposta che HERA sta avanzando. Ci chiediamo quindi chi decide il servizio nei nostri comuni? Noi vogliamo sperare che siano le Amministrazioni locali e non HERA.
La Rete Rifiuti Zero Emilia Romagna e Legambiente A. Cederna chiedono a tutti i candidati Sindaco e alle liste dei comuni della provincia di Ravenna che vanno al voto alle prossime elezioni amministrative di pronunciarsi entro il 15 maggio 2019 almeno su un punto:
di confermare la scelta della raccolta porta a porta con tariffa puntuale da attuarsi nei tempi stabiliti dalla legge.
(meglio se implementata  su tutte le frazioni)
La non risposta equivale ad una risposta negativa.
La Rete Rifiuti Zero ER e Legambiente ….. renderanno note le risposte dei candidati sindaco e delle liste in tempi utili prima delle elezioni amministrative e inviteranno gli elettori a non votare quei candidati e quelle liste che non avranno confermato questo punto.


Yuri Rambelli Legambiente A. Cederna

Natale Belosi Coordinatore Rete Rifiuti Zero E.R.

APPELLO AI SINDACI BASSA ROMAGNA RIFIUTI ZERO




RETE RIFIUTI ZERO
EMILIA ROMAGNA

3 Maggio 2019
COMUNICATO STAMPA

GESTIONE DEI RIFIUTI, LA DOMANDA AI CANDIDATI SINDACO: QUAND'E' CHE LA BASSA ROMAGNA ADOTTERA' IL PRINCIPIO “CHI INQUINA PAGA?”
Legambiente e la Rete rifiuti Zero chiedono ai candidati sindaco e alle forze politiche di pronunciarsi sulla raccolta porta a porta e sulla tariffazione puntuale in cui si pagano i rifiuti effettivamente prodotti

Gestione dei rifiuti: a quando la messa in pratica del principio “chi inquina paga?” Se lo chiedono il circolo Legambiente “A. Cederna” e la Rete Rifiuti Zero dopo le partecipate assemblee pubbliche per illustrare i “nuovi sistemi” di raccolta nel territorio della “Bassa Romagna” e soprattutto lo chiedono ai candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative che vedranno il rinnovo di 8 consigli comunali su 9.

Le novità fin qui annunciate si limitano infatti alla riproposizione dei classici cassonetti stradali, ora raggruppati in “isole ecologiche di base”, rimandando alla prossima volta la realizzazione di un sistema di raccolta porta a porta in cui ognuno paga per i rifiuti realmente prodotti. Affrontare la gestione dei rifiuti come questione ambientale non è però più un’opzione, ma un obbligo, reso pressante dal fatto che il cambiamento climatico e lo sperpero delle risorse molto al di sopra delle possibilità di rigenerazione del pianeta sono oggi una certezza conclamata.

Come dimostrano i dati statistici dei comuni della nostra regione, i migliori risultati in quantità e qualità sono raggiunti dai comuni porta a porta integrale con tariffa puntuale.

“Nel Carpigiano i rifiuti indifferenziati da smaltire, dai 250 iniziali sono ormai sotto i 60 kg per abitante contro il doppio dei comuni a calotta - ha dichiarato Natale Belosi, coordinatore della Rete Rifiuti Zero - mentre le impurità e quindi gli scarti delle frazioni differenziate nella calotta sono almeno 3 volte rispetto al porta a porta. Risultato: nella calotta lo spreco di risorse da bruciare o interrare si moltiplica. Alea, la nuova società pubblica Forlivese, dopo i prevedibili e inevitabili mesi di caos nel momento della trasformazione del sistema di raccolta, presenta ora dati tendenziali come quelli del Carpigiano, con un'ottima qualità e, ora, con un territorio pulito e libero da cassonetti, il tutto con un calo dei costi dell'8,7%”.

“La situazione richiede che si affrontino le criticità e i costi del sistema, che ricadono sui cittadini e le imprese. È necessaria una partecipazione attiva e puntuale dei cittadini alla gestione, basata sul principio “chi inquina paga” - ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “A. Cederna” - l'obiettivo prioritario deve essere infatti la riduzione dei rifiuti prodotti, che si potrebbe raggiungere penalizzando l'eccesso di imballaggi, ma anche responsabilizzando le imprese produttrici e distributrici”.

Tra le misure possibili ci può essere la vendita di bevande in contenitori da restituire su cauzione, come si faceva fino a pochi anni fa. La stessa raccolta differenziata dovrebbe essere finalizzata al riciclaggio tramite “conferimento premiato nelle isole ecologiche” e contestualmente estendere, ovunque possibile, la raccolta “porta a porta” in modo da giungere al superamento dei cassonetti stradali e contrastare così efficacemente gli “abusi” quotidiani .

Cosa hanno dunque intenzione di fare i comuni della Bassa Romagna, dopo le elezioni del prossimo 26 Maggio?  La Rete Rifiuti Zero Emilia-Romagna e Legambiente chiedono a tutti i candidati Sindaco e a tutte le forze politiche di pronunciarsi su questo: confermare la scelta della raccolta porta a porta con tariffa puntuale su tutto il territorio, meglio se implementata su tutte le frazioni, da attuarsi entro i tempi stabiliti per legge. La non risposta è considerata risposta negativa. Le risposte dei candidati sindaco e delle liste verranno rese note in tempi utili prima delle elezioni amministrative e si invita fin da ora a non votare quei candidati e quelle liste che non avranno aderito esplicitamente a quanto chiesto.
PER ADERIRE:
LEGAMBIENTE A. CEDERNA tel. 348-3697503 email: legambiente.lugo@alice.it
RETE RIFIUTI ZERO EMILIA ROMAGNA tel. 333-7908292 email: natbel@libero.it