PROPOSTE DI MODIFICA P.R.G.R. VERIFICA 2018 COMUNE FORLI'

VERIFICA 2018 PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI DELL'EMILIA ROMAGNA (P.R.G.R.) - PROPOSTE DI MODIFICA - COMUNE DI FORLI’ - GIUNTA COMUNALE - Seduta del 04 Dicembre 2018 - Deliberazione n. 484 (in pdf)

Allegato A alla Delibera di Giunta
VERIFICA 2018 PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI DELL’EMILIA ROMAGNA – P.R.G.R. - PROPOSTE DI MODIFICA


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1 – IMPIANTISTICA DI TRATTAMENTO DEL RIFIUTO RESIDUALE
La legge di stabilità 2018 all’art 49-quinquies recita:
“Al fine di incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti non pericolosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all'avvio al recupero energetico, a tutte le imprese, che acquistano prodotti realizzati
con materiali derivati da plastiche miste, provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica o da selezione di rifiuti urbani residui, è riconosciuto, per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, un credito d'imposta nella misura del 36 per cento delle spese sostenute e documentate per i predetti acquisti.»
Questa disposizione da una parte è nel solco degli indirizzi europei alla limitazione dell’uso delle plastiche che chiede che entro il 2030 tutte le plastiche siano riutilizzabili o riciclabili, dall’altro indica chiaramente un percorso verso cui devono indirizzarsi le politiche regionali e locali nella gestione dei rifiuti.
L’indicazione che viene incentivato l’uso delle plastiche miste riciclate derivanti anche dalla selezione del rifiuto urbano residuo, implica che il trattamento di selezione di questo rifiuto è prioritario non solo alle operazioni di smaltimento in discarica, ma anche alle operazioni di recupero energetico tramite incenerimento (1).
Dalla selezione del rifiuto residuo oltre alle plastiche singole o miste, possono essere ricavati alti quantitativi di carta/cartone, nonché metalli (2).
Poiché gli impianti di selezione, opportunamente impostati, possono trattare sia le frazioni multimateriali, sia le singole frazioni secche, sia il rifiuto residuo, Il P.R.G.R. dovrà quindi prevedere non solo la possibilità della selezione del rifiuto urbano residuo (RUR), ma anche l’implementazione nel più breve tempo possibile dell’impiantistica necessaria fino alla saturazione del fabbisogno di selezione di tutto il RUR prima di inviare gli scarti a recupero energetico o smaltimento, nonchè la sua obbligatorietà nel momento del raggiungimento della capacità impiantistica necessaria, sapendo che la riduzione prevista del trattamento di RUR, grazie all’implementazione della raccolta differenziata, potrà essere compensata nel tempo dei maggiori quantitativi di frazioni secche differenziate da trattare.
Va considerato che dalla selezione del rifiuto residuo si ottiene come sottovaglio una frazione organica sporca su cui la normativa europea e nazionale indica un’altra priorità, il suo utilizzo ai fini della produzione di biometano da immettere in rete in sostituzione del metano fossile (COM/2017 34 final del 26.1.2017).
Nel quadro generale va ricordata la revisione degli indirizzi europei sull’incenerimento come pratica da abbandonare progressivamente perché produttrice di gas serra:
"It was estimated that plastics production and the incineration of plastic waste give rise globally to approximately 400 million tonnes of CO2 a year. Using more recycled plastics can reduce dependence on the extraction of fossil fuels for plastics production and curb CO2 emissions.
According to estimates,the potential annual energy savings that could be achieved from recycling all global plastic waste is equivalent to 3.5 billion barrels of oil per year."( "Si stima che la produzione di materie plastiche e l'incenerimento di rifiuti di plastica generino globalmente circa 400 milioni di tonnellate di CO2 all'anno. Utilizzando più materie plastiche riciclate si può ridurre la dipendenza dall'estrazione dei combustibili fossili per la produzione di plastica e ridurre le emissioni di CO2. i potenziali risparmi energetici annuali che si potrebbero ottenere riciclando tutti i rifiuti di plastica globali equivalgono a 3,5 miliardi di barili di petrolio all'anno ") (3).
La nuova direttiva discariche 50/2018/CE conferma la necessità che i rifiuti avviati in discarica siano trattati, ma si specifica che il trattamento deve essere finalizzato al riciclaggio dei rifiuti residui risultanti dalla raccolta differenziata, azione che pertanto risulta preordinata anche al recupero energetico. Infatti la direttiva europea specifica che la riduzione del conferimento in discarica non può essere motivo per evitare “lo sviluppo di una sovracapacità per gli impianti di trattamento dei rifiuti residui, come per esempio attraverso il recupero di energia o il trattamento meccanico-biologico di scarsa qualità dei rifiuti urbani”. Quindi la selezione del rifiuto residuo ai fini del riciclaggio diventa una priorità rispetto a qualsiasi altro trattamento di questa parte di rifiuto.
Pertanto si chiede di modificare il P.R.G.R prevedendo:
• di utilizzare appieno da subito l’impiantistica di selezione delle frazioni differenziate con gli opportuni adattamenti per la selezione del rifiuto residuale;

• la presenza entro 2 anni in ogni provincia di un impianto di selezione che possa soddisfare i fabbisogni di trattamento del rifiuto residuale in quel bacino;
• la presenza in ogni provincia di un impianto modulare di compostaggio anaerobicoaerobico per il trattamento sottovaglio umido ai fini della produzione di biometano, ma che possa trattare in moduli e linee separate l’organico da RD nella misura in cui la diminuzione del sottovaglio lascia spazio per la FORSU.
Occorre inoltre mettere in campo politiche regionali per favorire sia l’impiantistica per la
lavorazione delle plastiche miste e la produzione di beni da queste derivati, sia l’utilizzo di beni derivati dalla loro lavorazione.
Sul primo aspetto occorre promuovere la ricerca e l’applicazione delle tecnologie adatte per la trasformazione delle plastiche miste coinvolgendo le Università, i centri di ricerca e le aziende del settore sulla scorta di quanto è stato fatto dalle industrie della carta del lucchese per l’utilizzo degli scarti plastici derivanti dal riciclaggio della carta.
Il secondo aspetto occorre trovare in tempi stretti gli sbocchi di mercato per i beni prodotti.
Per questo è necessario il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni perché individuino all’interno dei propri fabbisogni di forniture di beni, tutti quei beni che possono essere prodotti con plastiche miste e mettere l’acquisto di tali beni come priorità nelle gare.

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Note:
1) Un esame sulle analisi merceologiche, eseguite negli ultimi 3 anni da ARPAE, portato avanti dall’Ecoistituto di Faenza in collaborazione con UNIBO (DICAM) ai fini di una tesi di laurea, rileva che nel rif iuto residuo indipendentemente dal sistema di raccolta sono presenti quantitativi PARI AL 37,5% di plastiche (15%), carta/cartone (20%) e metalli (2%), potenzialmente riciclabili, il 36% di frazione organica, un 12% di pannolini/pannoloni, frazione d’ora in poi sempre più soggetta a raccolta differenziata e un 14% di scarto.



La % di materiale riciclabile sale oltre il 40% nei comuni porta a porta con tariffa puntuale e in quella stradale con calotta, i 2 sistemi su cui in regione ci si orienta, mentre la parte compostabile scende al 27% nel porta a p a favore di maggiore presenza di pannolini, al contrario della raccolta stradale con calotta dove sale al 40%. Va considerato che il RUR nei 2 sistemi presenta quantitativi molto diversi, pari a 54 kg abitante equivalente per il porta a porta con tariffa puntuale, contro i 129 della raccolta stradale con calotta.
2) Dall’impianto di selezione SISA di Este, quando si seleziona il RUR derivante da raccolta porta a porta con tariffa puntuale, si ricava un 14% di carta che viene immessa sul mercato, quindi circa il 70% di quanto le analisi riscontrano nel RUR. Lo stesso impianto è utilizzato per la selezione delle frazioni differenziate
3) Da una prima valutazione emersa dagli studi citati sul RUR, dal recupero dal RUR del 30% di materiale da inviare a riciclaggio si ottiene un bilancio energetico del trattamento tramite selezione e biodigestione maggiore da 5 a 8 volte rispetto all’energia netta ottenuta dal recupero energetico dell’incenerimento di tutto il RUR, con la conseguente proporzionale riduzione di emissioni di gas climalteranti.

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