LO SVILUPPO DEL COMPOSTAGGIO DI COMUNITA' NELL'UNIONE TERRE DI CASTELLI

LO SVILUPPO DEL COMPOSTAGGIO DI COMUNITA' NELL'UNIONE TERRE DI CASTELLI

Un risultato davvero lusinghiero per l’Unione Terre dei Castelli che si è classificata al terzo posto, su 73 proposte partecipanti, nel bando, promosso dalla Regione Emilia Romagna, per l’erogazione di contributi a sostegno dei processi di partecipazione dei cittadini nella valutazione preventiva di importanti iniziative pubbliche.

La proposta dell’Unione riguarda la tematica ambientale della raccolta differenziata dei rifiuti ed ha quale oggetto: “Il compostaggio di comunità nell’Unione Terre di Castelli. Il fattivo contributo di istituzioni e cittadini alla gestione sostenibile dei rifiuti”.

Il progetto, che potrà contare su un contributo regionale di 15.000 euro su una spesa totale di 30.000 euro, prevede la realizzazione di un percorso partecipativo in cui i cittadini, singoli od organizzati, verranno informati e coinvolti, tramite incontri pubblici nei Comuni dell’Unione, nella valutazione della pratica innovativa del compostaggio di comunità, che consiste nel trattamento dei rifiuti biodegradabili in apposite “compostiere elettromeccaniche” dalle quali, attraverso un processo naturale di trasformazione, si ottiene direttamente humus.

Tale modalità di gestione del rifiuto, ancora poco diffusa in Italia, è limitata a grandi condomini, alberghi o mense.

Con questo progetto quindi l’Unione si pone all’avanguardia e intende proporre ai propri cittadini un sistema del tutto innovativo.

“Anche per questo ci è sembrato opportuno proporre il più ampio coinvolgimento cogliendo l’opportunità che la Regione ci ha fornito con il bando” spiega Germano Caroli, Sindaco di Savignano sul Panaro ma anche Assessore all’Ambiente nelle Terre di Castelli.

Se il progetto è piaciuto tanto alla Regione lo si deve in particolare a due motivi: in primo luogo al fatto che sia stato sottoscritto e sostenuto oltre che dalla multiutility Hera, dalle principali forze sociali, associazioni ambientaliste e di categoria della zona (Italia Nostra, Cgil, Cisl, Confesercenti, Cna, Lapam Federimpresa, Ascom Confcommercio-Fam, Arci Uisp, Centro Polivalente Savignanese, Comitato Tutela e Territorio di Savignano, Comunità Aurora, Associazione Tempo di Vivere, Cooperativa Sociale Pan, Associazione Ambiente Informa).

Il secondo motivo è che il compostaggio di comunità è perfettamente in linea con le recenti normative adottate dalla Regione in materia di rifiuti.

In particolare con la legge regionale n.16 del 5 ottobre 2015 che, intendendo dare sostegno all’economia circolare, auspica di “bloccare le risorse sul territorio a favore dell’occupazione, dello sviluppo economico e della sostenibilità locale” e con il piano regionale della gestione dei rifiuti in cui si auspica “un cambio di strategia per la riduzione a monte del quantitativo di rifiuti” ed una diminuzione del costo complessivo del servizio, sempre meno sostenibile.

Non a caso entrambi i provvedimenti della Regione auspicano l’introduzione del compostaggio di comunità.

“Nell’Unione Terre dei Castelli il costo di gestione dei rifiuti biodegradabili ammonta a 2.120.000 euro, dati relativi all’anno 2014, di cui 300.000 per gli scarti alimentari ed il resto per sfalci e potature” prosegue Caroli.

Il compostaggio di comunità, richiederà risorse economiche per l’investimento in tecnologie innovative, risorse che potranno ricavarsi dalla riduzione dei costi della gestione tradizionale dei rifiuti.

Il percorso partecipato avrà inizio nel mese di ottobre e terminerà nella primavera del 2017.

Nel dibattito che ne seguirà troverà spazio anche la recente normativa di fine luglio 2016 in base alla quale gli sfalci e le potature non sono più considerati rifiuti e quindi la loro gestione potrà essere svolta direttamente dalle amministrazioni locali in un quadro normativo molto più semplificato, quindi meno costoso, dell’attuale.

“Di questo stiamo parlando ed a breve giungeremo ad importanti decisioni” commenta il Sindaco Caroli.

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